Intervistiamo Valeria, da poco rientrata in Italia dopo uno stage di 6 mesi come Addetto Back Office Ufficio Commerciale Estero, nel settore dei Beni di Lusso a Shanghai.

Il suo Internship Master Program è stato parte integrante del progetto #MyTripToChina, che ha portato 6 ragazzi del centro-sud Italia in Cina, grazie alle borse di studio promosse da FourStars e Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo.

Perché hai scelto di cercare un’opportunità all’estero? E perché proprio la Cina?

Avevo già svolto, precedentemente, un’esperienza di studio a Shanghai. Ho deciso di partire per la seconda volta poiché nutro un grande interesse per la Cina.

Penso che la Cina di oggi rappresenti un valido campo di “allenamento”, in cui tutti possono mettersi alla prova grazie alle opportunità che offre. Ritengo, inoltre, che possa essere una valida alternativa per chi fatica a trovare il proprio posto in Italia.

In Cina si può imparare molto in un tempo relativamente breve e quindi è possibile intraprendere un percorso professionalizzante che conduca rapidamente a una posizione di successo. Questa prospettiva è invece difficile da realizzarsi nella nostra Italia, troppo lenta, dove talvolta sono richiesti anni di esperienza pregressa anche per lo svolgimento di uno stage… e mi domando: esperienza acquisita dove e quando?

Questo stage a Shanghai, invece, non solo mi ha permesso di imparare dal punto di vista professionale, ma ha conferito al mio profilo un’ulteriore dimensione internazionale che non tutti possono vantare e che, quindi, renderà il mio cv più competitivo e appetibile nel mercato del lavoro italiano.

Come valuti il tuo stage a Shanghai? Di che cosa ti sei occupata?

Grazie alla borsa di studio offerta da FourStars e Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, ho avuto la possibilità di svolgere uno stage molto valido, di cui sono soddisfatta.

Mi interessava il settore commerciale, in particolare avrei voluto dedicarmi alle relazioni con l’estero, nello specifico con la Cina, essendo il fenomeno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane e la diffusione del Made in Italy all’estero sempre più forte.

Lavorando come Back Office Assistant, ho avuto modo di curare la parte di lavoro che si svolge “dietro le quinte”: preparavo le offerte da presentare ai clienti, mi occupavo della gestione degli ordini, svolgevo ricerche mirate su prodotti specifici e su possibili clienti.

Il lavoro a Shanghai è stato come lo avevi immaginato? Che posizione e quale grado di autonomia ti sono stati affidati durante l’esperienza di stage in Cina?

Dopo un iniziale periodo di training volto alla conoscenza degli articoli, congiuntamente all’acquisizione del relativo lessico specifico, mi sono state affidate maggiori responsabilità: in Cina tutto è veloce, improvvisamente sono stata catapultata dalle semplici offerte alla vera e propria gestione dei clienti cinesi.

L’idea stessa di training comporta delle differenze notevoli rispetto all’accezione italiana: non c’è un tutor che segua e illustri tutto ciò che va fatto gradualmente, ma piuttosto si richiede allo stagista molta proattività. In Cina un tirocinante è tenuto a mettersi in gioco e stare al passo.

Devo ammettere che prima di partire non avevo le idee molto chiare su cosa aspettarmi, percepivo solo quel timore che precede i piccoli grandi passi, ma avevo una solida certezza: lavorare in Cina sarebbe stato difficile. E avevo ragione, ma credo di aver resistito piuttosto bene!

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Qual è stato il valore aggiunto del percorso svolto a Shanghai grazie alle Borse di Studio di FourStars e Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo?

Il valore aggiunto del percorso offerto da FourStars e Fondazione Terzo Pilastro è sicuramente stato il supporto completo, che ci ha sollevati dal peso delle pratiche burocratiche e ci ha permesso di indirizzarci e inserirci in realtà in linea con i nostri profili e le nostre aspirazioni.

A 4 mesi dall’inizio dello stage, hai raccontato la tua esperienza alla Nuvola del Lavoro, noto blog del Corriere della Sera. Ora che sei tornata in Italia, qual è il giudizio globale che daresti al tuo percorso? Sei soddisfatta del Progetto #MyTripToChina?

Ho molto apprezzato la possibilità che ci è stata offerta di poter scrivere un articolo per la Nuvola del Lavoro, in cui raccontare la nostra esperienza. Credo che dar voce diretta a noi stagisti, alle nostre esperienze e impressioni sia stata un’iniziativa interessante. Inoltre è un’opportunità che non tutti hanno!

Pertanto, mi ritengo soddisfatta del mio percorso professionale ed estremamente felice per tutta questa fantastica esperienza di vita!

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Come sono cambiati il tuo punto di vista e le tue aspirazioni verso il lavoro dopo questa esperienza internazionale professionalizzante?

Questa esperienza mi è stata molto utile sotto tanti punti di vista. Mi ha aiutata a definire ciò che voglio, ciò che mi piace e ciò che invece non rientra tra le mie aspirazioni. Dal punto di vista pratico, ho acquisito skills che non possedevo. Dal punto di vista attitudinale e professionale, mi ha aiutata a capire come muovermi: basta dire “non ce la posso fare”, “non sono in grado”! Sono diventata più sicura, determinata ed esigente per la ricerca di un lavoro futuro. Ho chiarito molti dei dubbi che avevo prima di partire, alcune certezze invece si sono consolidate: so che voglio ancora un’esperienza che abbia a che fare con la Cina (e magari che mi faccia tornare in Oriente, nel breve o lungo periodo) ma che allo stesso tempo mi fornisca future prospettive di crescita. Vorrei, in futuro, dedicarmi anche all’altro aspetto del commerciale estero, quello che prevede il contatto più diretto con clienti e vendite; ho sicuramente ancora molto da imparare e non voglio fermarmi.

Quindi ti piacerebbe continuare a lavorare in Cina? Hai già dei progetti lavorativi, ora che hai terminato il tuo stage?

Ho rifiutato un’offerta dell’azienda in cui ho svolto lo stage, ma ho subito ricominciato la ricerca di un lavoro in Cina, e, sebbene non volessi tornare, ho esteso la ricerca anche in Italia. Come ho già detto prima, vorrei continuare in Cina, ma visto che sono tornata, per il momento mi sto muovendo in Italia con la ricerca attiva di un’opportunità professionale, di lavoro o stage, che si riveli utile alla mia formazione.

Utilizzando tre parole o concetti, come definiresti la tua esperienza a Shanghai?

Se dovessi definire la mia esperienza con tre concetti, direi: totalizzante, indimenticabile e, perdonate la banalità dell’aggettivo, utile.

“Totalizzante” è per lo più in riferimento al lavoro e può assumere al contempo un’accezione positiva e negativa: sicuramente in Cina tutto è veloce e quindi si impara molto di più in meno tempo, ma contemporaneamente si può rischiare di essere trascinati e risucchiati dai ritmi di lavoro, come è successo a me: a volte sembrava non finisse mai, oltre l’orario di lavoro e gli straordinari.

“Indimenticabile” perché ho avuto la fortuna di incontrare persone interessanti, di avere coinquiline e colleghi, anzi amici, adorabili, perché ci siamo divertiti, perché io sono un po’ cambiata lasciando andare quella rigidità che mi caratterizza e perché, nonostante la mia età, mi sento più cresciuta e matura.

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A questo ultimo aspetto si ricollega anche l’utilità dell’esperienza. “Utile”, non solo in quanto pragmatica poiché professionalizzante, ma anche dal punto di vista personale: mi sono conosciuta di più, ho fatto chiarezza su alcuni aspetti e ora mi sento piacevolmente diversa da prima.

L’Internship Program mi ha dato decisamente delle buone basi per un crescita personale e professionale.

FourStars ti è stata di supporto durante la permanenza in Cina?

Certamente, ringrazio tutto il team di FourStars per il supporto prima e dopo la partenza e per l’assistenza durante il soggiorno in Cina.

Ciao Valeria, in bocca al lupo per il tuo futuro professionale!

谢谢大家,拜拜!(Xiè xiè dà jiā, bāibāi!) Grazie a tutti, ciao!

 

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