La Cina, paese apparentemente così lontano da noi, sia geograficamente che culturalmente, sin dai tempi antichi è stato il luogo ideale dove far risiedere tutto un mondo, terribile e fantastico al tempo stesso, prodotto dalla nostra immaginazione. Per favorire un avvicinamento a questa parte del globo, in fondo sempre più prossima a noi anche nel vivere quotidiano, abbiamo scelto alcuni tra i cliché, le credenze e i luoghi comuni sui Cinesi e sulla Cina più diffusi, per spiegarne le origini e sfatarne i miti ad essi collegati.

IN CINA SI MANGIA SOLO RISO?

È uno dei luoghi comuni sui cinesi più diffusi, ma è anche facilmente confutabile, basta entrare in un qualsiasi ristorante cinese (anche in Italia) per rendersi conto della ricchezza della loro cucina. È bene ricordare inoltre che questa rappresenta soltanto una piccola frazione della tradizione della cucina cinese. In un certo senso, è come se dicessero di noi italiani che mangiamo solo pastasciutta.

I CINESI LAVORANO SENZA CONTRATTO?

Non è affatto vero. Pur esistendo tutt’oggi una certa percentuale di lavoratori in nero, da cui probabilmente il tipico cliché del lavoratore cinese sfruttato e sottopagato, il diritto del lavoro in Cina è ben sviluppato e le prime riforme sulle leggi in materia risalgono al 1994. I più recenti aggiornamenti del 2008 sanciscono, ad esempio, che qualora un contratto a tempo determinato venga rinnovato più di due volte, al terzo rinnovo si debba trasformare automaticamente in un contratto a tempo indeterminato. La legge tutela accuratamente il lavoro dipendente, accorciando per esempio la durata massima del periodo di prova, indicando i parametri per il calcolo della liquidazione e introducendo l’obbligo a una compensazione se il datore di lavoro interrompe il rapporto in casi non previsti come ‘giusta causa’.

I CINESI SONO TUTTI UGUALI?

Quando osserviamo un volto, inconsciamente, cataloghiamo l’immagine nella memoria ponendo l’attenzione sulle caratteristiche uniche che distinguono quel volto da tutti gli altri. Ovviamente, in un gruppo di individui che presentano gli stessi tratti somatici, il nostro cervello dovrà memorizzare più dettagli discriminanti: in psicologia questo processo viene chiamato “Anticipazione Percettiva” o “Other-Race Effect”. Questo rende i cinesi (e gli asiatici in generale) ai nostri occhi simili tra loro: per distinguere una persona asiatica in un gruppo di europei, al nostro cervello basterà memorizzare i dettagli “occhi a mandorla, capelli neri”.

Al contrario, se dovessimo distinguere le diverse facce degli europei presenti nel gruppo, dovremmo memorizzare un maggior numero di dettagli. È un processo di sintesi che, applicato in più occasioni simili, porta al classico cliché: “gli asiatici sono tutti uguali!”. Vien da sé che, quando in Asia, siamo costretti a registrare più dettagli per distinguere tra loro individui con gli stessi tratti salienti: la discriminante “occhi a mandorla capelli neri” non è certo più sufficiente. Dopo qualche giorno, infatti, si è perfettamente in grado di indicare le differenze fisiche e somatiche di… un miliardo e trecento milioni di cinesi! Ciò che la maggior parte degli occidentali ignora, inoltre, è che per lo stesso motivo anche per i cinesi non sia semplice ricordare e distinguere le nostre facce!

I CINESI SONO TUTTI BASSI?

In tanti sono convinti che gli abitanti della Cina siano tutti di bassa statura, questo rappresenta uno dei luoghi comuni sui Cinesi più diffusi. In realtà, la popolazione del sud e in particolare quella del sud-est ha una statura in media piuttosto alta, paragonabile a quella degli occidentali. Il famoso giocatore di basket Yao Ming è alto 2.29 metri!

I CINESI MANGIANO I CANI?

In alcune provincie cinesi, come quella del Guanxi, la carne di cane è effettivamente consumata e viene persino considerata una prelibatezza. Tuttavia, nelle altre regioni (le provincie sono ventidue in tutto) non solo questa pratica non è diffusa, ma è anche fonte di forti polemiche, proteste e manifestazioni di da parte di gruppi animalisti.

Ad ogni modo, non bisogna pensare che si tratti di superiorità culturale, ma piuttosto occorre appellarsi al relativismo: i tedeschi, ad esempio, inorridiscono in egual modo alla scelta di un italiano o di un francese di mangiare la lepre e perfino il coniglio, che loro considerano unicamente come animaletto di compagnia.

I CINESI NON MUOIONO MAI?

Forse ben pochi italiani hanno partecipato ad un funerale cinese. Ovviamente i cinesi non sono immortali, ma molti sperano di tornare in patria in vecchiaia, cosa che spesso accade. Bisogna aggiungere, inoltre, che l’immigrazione cinese è abbastanza recente: l’età media dei cittadini cinesi residenti all’estero è sui 35-38 anni.

I CINESI NON SANNO DAVVERO PRONUNCIARE LA LETTERA ERRE?

Provate a far dire ad un cinese “Orrore, orrore un ramarro marrone”, passereste senz’altro cinque minuti molto divertenti. In realtà, i cinesi non sanno pronunciare la lettera erre perché nella loro lingua non esiste, o meglio è diversa: in sostanza non sanno far “tremare” il palato. Attenzione però! Anche noi non siamo abituati alla pronuncia di alcuni dei suoni utilizzati nella loro lingua, quindi se voleste provare quanto detto sopra, preparatevi ad una sfida all’ultima consonante!

Concludiamo questa prima carrellata sui più diffusi luoghi comuni sui cinesi, con una piccola riflessione su quanto spesso siamo portati ad affidarci ad essi per comprendere una realtà tanto lontana dal nostro quotidiano. La curiosità per l’altro e la voglia di avvicinarsi a nuove esperienze sono però il mezzo con cui poter vedere oltre questi cliché e crescere, sia personalmente che professionalmente, pronti ad affrontare il mondo del lavoro moderno, che fa ormai dell’internazionalizzazione un ‘must’ in moltissimi aspetti.

Nella seconda parte dell’articolo presenteremo altre curiosità sui luoghi comuni sui Cinesi e risponderemo a nuove domande sulla Cina, cercando di addentrarci ulteriormente in questa affascinante e ricca cultura.

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