«[…] A Shanghai, città di quattordici milioni di abitanti della Cina sudorientale, è esistita, fino al secondo dopoguerra, una folta colonia di ebrei […] Nel 1944 questa “colonia” contava circa quarantamila anime, tante quanti sono tutti gli ebrei nell’Italia di oggi. Il quartiere ebraico di Shanghai dove questi ebrei si erano installati ancora adesso si chiama con il nome eloquente di “Piccola Vienna”.»

Giorgio Pressburger, da kolot.it “Ebrei con gli occhi a mandorla. Ecco la «tredicesima tribù»” (2005)

 

Può sembrare strano pensare ad una comunità ebraica in Asia, dove invece, sorprendentemente, una colonia ebraica è esistita fin dall’800 d.C. a Kaifeng, allora capitale dell’Impero.

Nei secoli successivi, ci furono altre migrazioni, più o meno consistenti in numero.

Nel ‘900, secolo tristemente famoso per le persecuzioni naziste, il popolo ebraico trovò in Shanghai un porto sicuro: non era infatti richiesto alcun visto d’ingresso all’arrivo in città e la popolazione cinese si dimostrò da subito amichevole e ospitale nei confronti degli esuli. Quegli stessi stereotipi, che tanto facilmente avevano reso il popolo ebraico bersaglio degli odi politici e strumentali dei regimi fascisti, vennero rovesciati dalla cultura cinese che, anzi, vide in essi qualità e pregi di un popolo “imprenditore” capace di produrre ricchezza.

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Una bambina ebrea con le sue amiche cinesi nel quartiere ebraico di Shanghai,dalla collezione dello Shanghai Jewish Refugees Museum

Inoltre, con l’arrivo dei giapponesi, nel 1942, la comunità ebraica di Shanghai consolidò il suo già particolare legame con i cinesi, anch’essi sotto il giogo straniero e soggetti alle stesse discriminazioni razziali.

Fu soltanto dopo la rivoluzione Comunista del 1949 che buona parte della popolazione ebraica lasciò il paese. Adoggi, la comunità ebraica di Shanghai comprende circa 2.000 persone.

Negli anni, la comunità ebraica è stata artefice di numerosi progetti nello sviluppo della città, quali il palazzo del Peace Hotel (bellissimo esempio di architettura art déco), oltre a molte sedi di uffici e banche, che, posti sulla riva del Bund, cioè “l’argine del fiume”, ancora oggi affrontano orgogliosamente le vette dei moderni grattacieli del lato opposto del fiume.

Molte le iniziative avviate in questi anni, non solo private, di recupero e ripristino dell’antico quartiere ebraico di Shanghai, paragonabile ad una vera e propria stetl (cioè cittadina, per dirla con una parola yiddish). Non tutti gli edifici sono visitabili, essendo stati riutilizzati negli anni per scopi diversi, ma anche solo passandovi di fronte è possibile osservare, con questa nuova lente, una Shanghai inaspettata.

Ecco i luoghi più famosi del quartiere ebraico di Shanghai:

·        Ohel Rachel Synagogue

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Il più importante edificio ancora esistente e testimonianza del ruolo attivo e partecipe della comunità ebraica nella storia di Shanghai. Costruita nel 1920 ed utilizzata fino al 1952 è sita in Shaanxi North road.

Si tratta inoltre della prima di sette sinagoghe costruite a Shanghai, ed una delle due ancora esistenti.

La Ohel Rachel Synagogue è stata restaurata in occasione dell’expo 2010 di Shanghai ed è oggi un centro attivo della comunità, normalmente utilizzata per il rito dello Shabbat.

·        Case delle più importanti famiglie ebraiche di Shanghai

Ancora oggi sono ben riconoscibili le case di alcune tra le più importanti famiglie ebraiche di Shanghai: Kadoorie, Abraham, Hayim, Moses e Ezras: questi edifici oggi non sono accessibili in quanto quasi tutti di proprietà privata, ma le loro mura restano a chiara testimonianza della presenza di tali influenti e ricche famiglie.

·        Shanghai Jewish Club

In Fenyang Road, a sud di Huai Hat Road, è possibile imbattersi nello Shanghai Jewish Club, ora adibito a conservatorio di musica.

·        Ohel Moishe Synagogue

La Ohel Moishe Synagogue è la seconda sinagoga per importanza, situata nell’Hong Kou district, al 62 di Changyang Road. Costruita nel 1927, ospita oggi lo Shanghai Jewish Refugees Museum (il museo è visitabile nei giorni lavorativi dalle 9:00 alle 16:30. L’ingresso è di 50 RMB, con un biglietto ridotto per studenti di 10 RMB)

Durante la seconda guerra mondiale quest’area ospitò circa 20.000 rifugiati provenienti dall’Europa centrale.

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 ·        Beth Aharon Synagogue

Particolare la storia della Beth Aharon Synagogue. Costruita nel 1927 in Hu Qiu Road, non distante dal Bund, dal ricco imprenditore Silas Aaron Hardoon in memoria del padre Aaron, fu rifugio durante la seconda guerra mondiale della Polacca Mirrer yeshiva (istituzione ebraica per lo studio dei testi sacri tradizionali quali il Talmud e la Torah), l’unica yeshiva est europea a sopravvivere, intatta, alle persecuzioni naziste. Con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, divenne parte del complesso adibito a sede del giornale governativo Wenhui Bao e in seguito, durante gli anni della rivoluzione culturale, la sinagoga venne modificata strutturalmente e trasformata in una fabbrica. Demolita infine nel 1985, al suo posto sorge oggi il grattacielo con gli uffici del Wenhui Bao.

·        L’ospedale ebraico

Al numero 83 di Fen Yang Road (precedentemente “rue Pichon”), ora clinica otorino-oftalmica (lo “Eye-Nose Hospital”).

·        Il Jewish Recreation Club

Centro delle attività sportive e ricreative della comunità in Mao Ming North Road, all’angolo con la casa della famiglia Abraham.

·        Lo storico cimitero ebraico

Noto anche come il “Cimitero Israeliano” è situato in un piccolo parco tra la Huang Pi Bei Road e Nanjing Road.

·        Il ghetto

Sempre nel distretto di Hong Kou è possibile percorrere le vecchie vie del ghetto, costituito dal febbraio del 1943 dalle forze giapponesi che obbligarono circa 20.000 “residenti senza cittadinanza”, cioè gli ebrei, a stanziarvisi. In queste vie anguste cinesi ed ebrei condivisero gli anni più duri della guerra.

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Camminando dal cimitero verso il Bund, in Nanjing road, una stella di David posta su una piccola porta rossa, lascia ulteriore inequivocabile traccia della presenza della comunità in queste vie.

Infine, le ultime tracce del quartiere ebraico di Shanghai si trovano nell’area del vecchio mercato, del teatro e dei negozi ebraici, tra Shaanxi road e Nanjing road, oltre alla Exibition Hall e gli Hardoon Gardens, oggi parte di un unico complesso noto come lo Shanghai Exibition Center.

Contatti:
Intown Jewish Center – Shanghai
233 Wuding Road (near Changhua Road) 200042 Shanghai China
Phone: 86-21-6255-7770
Website: www.chinajewish.org/intownsjc/
Fonti:
Ebrei con gli occhi a mandorla. Ecco la «tredicesima tribù»: http://bit.ly/2c1nqn4
La Cina buona per gli ebrei: http://bit.ly/2c1nlQr
The Jews of Kaifeng: http://bit.ly/2cej3qh

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