Filippo, 25 anni, originario di Modena. Dopo un’esperienza di Erasmus a Granada  e una laurea in Brand Management a Milano, lo abbiamo seguito lungo le tappe del suo Internship Language Program a Hong Kong. In questo ultimo capitolo ci offre un confronto tra l’Italia e la Cina e un bilancio complessivo del suo viaggio formativo.

 

Trovare differenze e punti in comune tra due paesi geograficamente, ideologicamente e culturalmente distanti come la Cina e l’Italia certamente non è compito facile, tantomeno lo è tra Hong Kong e le principali città italiane.

La Cina è sicuramente un paese che ha conosciuto una crescita esponenziale, dal punto di vista demografico, industriale e conseguentemente economico. Tale evoluzione le ha permesso, nel giro di 50 – 60 anni, di passare da un’economia di tipo prettamente agricolo allo status di pilastro mondiale del terziario avanzato.

Baia di Hong Kong

Lo sviluppo fulmineo dell’economia cinese ha prodotto un significativo divario tra coloro che sono riusciti a seguire il cambiamento del paese e delle grandi città cinesi, rimanendo al passo coi tempi, e quelli che invece sono rimasti vincolati alla vita agricola, ai margini di questa evoluzione e della continua internazionalizzazione del paese.

Hong Kong è certamente il caposaldo dello sviluppo avviato dalla Cina e rappresenta uno dei centri finanziari più importanti del pianeta, anche grazie all’apertura dei propri confini al mercato internazionale.

Volendo confrontare Hong Kong e Milano, potremmo apparentemente dire che sono due realtà che si assomigliano abbastanza, per via del caos metropolitano, dell’orientamento al business e al lavoro e all’efficienza dei servizi ai cittadini, in particolare nei trasporti.

Le differenze tuttavia sono molte, da cercare senza dubbio nella morfologia delle due città, nel numero e nel flusso della popolazione, nella cultura degli abitanti e, non ultimo, nella moltitudine di grattacieli di Hong Kong, che a colpo d’occhio la rendono decisamente più gradevole e affascinante di qualsiasi altra città.

Luci sulla baia di Hong Kong

La dinamicità, la velocità con cui si vivono la quotidianità e la creazione di network e alcune viste mozzafiato sono aspetti che fanno innamorare di Hong Kong, senza dimenticare le infinite attività extra lavorative che la città offre e che permettono agli abitanti di adattarsi ai più diversi stili di vita.

Un altro aspetto che amo di Hong Kong, ma che costituisce una caratteristica della vita all’estero in generale, è il fatto di poter parlare la lingua inglese con estrema facilità. Dal lavoro al supermercato, nei negozi, nei locali con la gente, le vie per praticare le lingue sono infinite.

Lo status di Expat ti porta a comunicare in una lingua diversa dalla tua madrelingua, sia per sopperire alle necessità della vita quotidiana che, soprattutto, per integrarsi in contesto lavorativo, migliorando le performance e raggiungendo un buon livello di autosufficienza e autonomia.

Tramonto su Hong KongIndubbiamente le mie capacità linguistiche sono aumentate rispetto a quando sono partito e posso ritenermi soddisfatto del livello linguistico raggiunto. Se considero il fatto che ho avuto modo di apprendere qualche parola in Cantonese, posso dire addirittura di aver superato anche le aspettative alla vigilia della partenza!

Chi intende trascorrere un periodo della propria vita a Hong Kong deve però mettere in conto anche alcuni aspetti negativi, come il clima estremamente umido e piovoso, l’inquinamento, il costo della vita altissimo, che decreta Hong Kong una delle 5 città più care del pianeta.

A causa di questi aspetti negativi e della nostalgia di casa tipica di una qualsiasi esperienza all’estero, non si potrà quindi evitare di pensare alla cara e amata Italia, dove famiglia e amici sono pronti a riabbracciarti in ogni momento, accogliendoti con ottimo cibo e una bottiglia di buon vino.

È incredibile come il tempo sia volato, troppo velocemente, da quel 14 febbraio in cui abbandonavo il porto sicuro di casa, munito di un po’ di sana incoscienza verso quello che stavo andando a vivere sotto ogni aspetto, per intraprendere un percorso eccezionale, che mi ha permesso di crescere professionalmente e maturare sul piano personale.

Foto 35Oggi sono di nuovo a casa, ad esperienza terminata, pieno di ricordi meravigliosi e con un bagaglio pieno di insegnamenti utili per il mio futuro.

Chissà se un giorno la vita mi riporterà ad Hong Kong, questo non lo posso sapere, poiché ho capito che è assolutamente imprevedibile. Se l’estate scorsa mi avessero detto che avrei passato sei mesi a Hong Kong non ci avrei mai creduto e invece è successo, perché la vita ti porta a prendere decisioni e scelte che non ti aspetteresti mai, basta avere un pizzico di coraggio e molta determinazione.

L’insegnamento più grande che questa esperienza mi ha dato è senza dubbio l’acquisizione di una consapevolezza diversa da quando sono partito, una maggiore autostima verso me stesso, le mie capacità e i miei mezzi.

Mi sento più forte da quando sono partito e soprattutto mi sento diverso rispetto a prima perché sono consapevole di aver fatto un’esperienza fuori dall’ordinario.

Le difficoltà sono tante da superare, in particolare all’inizio, i momenti difficili ci sono come in tutte le cose, ma la soddisfazione di vincere questa sfida è immensa e impagabile.Foto di gruppo in ufficio a Hong Kong

In conclusione, ai giovani che magari un domani vorranno intraprendere questa esperienza, vorrei dire che, viaggiando e conoscendo tante persone, ho capito che nessuno è migliore e nessuno è dotato di bacchetta magica.

Semplicemente bisogna perseguire i propri obiettivi con determinazione, coraggio e vincere i propri timori, perché la vita è una e va vissuta al massimo delle potenzialità!


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