CHI ERO
Dopo aver conseguito il diploma presso un liceo scientifico di Milano, ho deciso di iscrivermi a un corso di laurea triennale in interpretariato e traduzione presso l’università IULM.
Ho sempre amato le lingue e mi piaceva particolarmente l’idea di studiare altre culture, i viaggi sono sempre stati la mia passione. Durante gli anni di università ho partecipato al programma Erasmus, che mi ha portato a trascorrere 5 mesi in Francia, a Bordeaux.
Durante gli studi, avevo cominciato anche a lavorare come assistente per una persona che aveva da poco ideato e lanciato un brand di moda, la supportavo nello sviluppo della collezione e nella gestione delle attività. Parallelamente scrivevo per un magazine come freelance.
Ho sempre avuto la convinzione che lavorare e studiare allo stesso tempo fosse il modo migliore per entrare nel mondo lavorativo, molto diverso da quello formativo. Ritengo tuttora che siano esperienze da fare, per provare sul campo realtà e dinamiche nuove, nonché per orientare meglio la propria scelta per gli studi successivi.
Al momento in cui ho scelto il mio percorso universitario, infatti, non avevo le idee chiarissime, ma tutto quello che ho fatto in seguito mi ha condotta a capire chi avrei voluto diventare.
CHI VOLEVO ESSERE
Un giorno, passeggiando nella hall della mia università, ho notato in bacheca un avviso che promuoveva un incontro di presentazione degli Internship Program in Cina di FourStars.
Ho sempre nutrito una vera passione per l’estero, avevo già il pensiero di partire dopo la laurea e mi ero già mobilitata per farlo, ma sinceramente la Cina non era tra le mete che avevo preso in considerazione, in quanto molto distante e complessa da approcciare.
Mi sono detta “perché no?”. Avrei avuto la possibilità di andare in un posto che non conoscevo e piuttosto inaccessibile senza un supporto (ad esempio a confronto con una meta più scontata come l’America).
Ho partecipato alla presentazione nel mese di gennaio e ne sono uscita innamorata, la sera stessa ho fatto l’Application perché mi sembrava un’ottima occasione. Ad aprile, subito dopo la laurea, sono partita per un Internship Master Program di 3 mesi a Shanghai.
Il mio stage si è svolto in una piccola azienda di consulenza che si occupa di portare le piccole e medie imprese italiane in Cina. Tra i diversi dipartimenti, sono stata inserita nel neonato settore fashion, con l’obiettivo di occuparmi della costruzione di una rete di consulenza per i brand che volessero sfilare o avere un corner a Shanghai.
Trattandosi di una start-up di piccole dimensioni, il lavoro era tanto e tante erano anche le responsabilità ad esso correlate. L’approccio al lavoro in Cina è diverso rispetto all’Italia: ti affidano responsabilità dal primo giorno a prescindere, non sei considerato uno stagista ma un lavoratore come tutti gli altri, non conta il tempo che trascorrerai in azienda, ma il fatto che tu sia parte dello staff in quel momento.
In Cina ho imparato come lavorare senza fermarmi: devi essere sempre concentrato, operativo e veloce. Ho acquisito un bagaglio e un’esperienza dal punto di vista lavorativo che probabilmente non avrei potuto acquisire con una sola esperienza analoga in Italia.
Quando fai un’esperienza le possibilità sono due: o capisci che non fa per te, oppure ti dà una motivazione maggiore. Nel mio caso sono uscita molto motivata, ho capito che se non avessi intrapreso questo percorso avrei perso qualcosa in termini di crescita, di visione del mondo. Oggi posso affermare senza ombra di dubbio che l’Internship Master Program mi ha dato le basi per una forte crescita, sia sul piano professionale che personale.
Sono partita senza preconcetti, senza sapere realmente cosa aspettarmi. Fin dall’inizio, però, ero sicura che sarei tornata arricchita, che avrei conosciuto un mondo nuovo e incontrato persone diverse, che mi sarei confrontata con una realtà differente e avrei fatto un’esperienza importante per me stessa.
Quello che poi mi è successo, non avrei mai potuto immaginarlo. Non potevo pensare che sarei stata tanto bene in un posto così distante e diverso e non avrei pensato che mi sarei trattenuta oltre i 3 mesi previsti.
CHI SONO DIVENTATA
Al termine dello stage, mi è stato proposto di prolungare la mia permanenza in azienda. Parallelamente, però, ho ricevuto un’altra offerta di lavoro, che poi ho accettato, come Event Marketing Manager presso un ristorante italiano a Shanghai.
Per 9 mesi mi sono occupata dell’organizzazione di eventi e delle attività di marketing per il locale (nuove aperture, restyling del brand, ecc). È stata un’esperienza molto divertente e formativa al tempo stesso.
Nonostante mi fosse stata prospettata la possibilità di lavorare ancora a lungo in questa realtà, ho scelto di tornare a Milano perché volevo completare il mio percorso di studi e integrare la mia laurea con una formazione più specialistica.
Ho scelto quindi di iscrivermi a un Master in Fashion Business e Brand Management, in quanto aspiravo a un lavoro più dinamico, non soltanto legato alla traduzione e all’interpretariato. Desideravo inoltre reimpiegare le conoscenze acquisite con la laurea, declinandole nel mondo della moda, in ambito business e marketing.
Al termine del master ho iniziato subito un’esperienza di stage presso un noto brand di moda specializzato in abbigliamento invernale. Attualmente lavoro ancora nella stessa azienda, come assistente della direttrice marketing e del vice presidente, seguo al loro fianco le attività di marketing e le strategie di branding. Sono molto contenta e soddisfatta, è un ambiente dinamico e sto imparando tanto.
La determinazione mi ha premiata e, siccome mi piace pensare in grande, aspiro un domani a diventare direttrice marketing e comunicazione. Forse anche per questo ho scelto un’esperienza in Cina, che mi permettesse di avviare una carriera internazionale.
Ad ogni modo, credo di avere ancora molto da imparare ed è tutto ancora in progress.
Complessivamente, riguardando il mio percorso a ritroso, rifarei tutto, sono contenta dei traguardi che ho raggiunto e di quello che mi porto dietro. La mia vita è cambiata tanto, ho imparato a rapportarmi con persone diverse, non solo a livello di lingua e cultura. L’esperienza in Cina mi ha avvicinata molto a un equilibrio interiore e mi ha portata, nel lavoro, ad essere più precisa e paziente. La pazienza, oggi, è uno degli aspetti che mi permette di essere dove sono.
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