Dal 10 luglio al 6 settembre, Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC), Milano.

Se il mondo orientale vi affascina e l’idea di partire per la Cina vi ha sfiorati almeno una volta, vi consigliamo di andare a vedere la mostra Jing Shen.

Essa costituisce la prima esposizione realizzata dal nuovo Comitato Scientifico PAC per EXPO, ideata in collaborazione con l’Aurora Museum di Shanghai e l’Istituto Confucio dell’Università Statale di Milano.

Oltre al principale percorso espositivo negli spazi del PAC, la mostra consta di due progetti satellitari: un’installazione nella cosiddetta “Soglia Magica” all’aeroporto di Malpensa e una videoproiezione nel rinnovato negozio Feltrinelli in Duomo.

Il cuore della mostra Jing Shen, al PAC, raccoglie le opere di 20 artisti cinesi contemporanei.

Gli spunti di riflessione che la mostra offre sono davvero stimolanti e interessanti.

Non si tratta – come potrebbe sembrare dal titolo – di una celebrazione dell’arte pittorica contemporanea cinese, bensì di un più complesso viaggio nella cultura e nelle tradizioni cinesi, così come esse vengono interpretate e tramandate dagli artisti contemporanei.

 

mostra-Jing-Shen

Il tema ricorrente è costituito dall’evidente interazione della pittura tradizionale con gli innovativi linguaggi artistici della contemporaneità.

Il termine Jing Shen (精神), tradotto dai curatori come “consapevolezza del gesto” e “forza interiore”, significa più sinteticamente e semplicemente “spirito”.

Il filo conduttore in mostra è individuabile nel percorso di indagine spirituale e di preparazione mentale che precede il gesto pittorico.

Immagini e caratteri sono intesi come risultato di un’azione, che non è frutto del caso, bensì di un preciso stato di attività mentale e di consapevolezza spirituale.

Vi segnaliamo alcune tra le opere più interessanti:

Il video animato dell’artista Chen Shaoxiong, in cui la narrazione è affidata alla successione di immagini dipinte a inchiostro, che riecheggiano le stampe tradizionali cinesi (ma anche giapponesi).

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Chen Shaoxiong, Ink History, 2010

Impressionante, la cruda invenzione del pittore Liao Guohe, che coniugando la pittura con l’arte della scrittura in ideogrammi, traccia enormi segni su grandi tele, utilizzando niente meno che sangue di pollo.

L’idea dell’artista Kan Xuan – semplicemente geniale – di creare una video-sequenza in cui un uomo riporta in ideogrammi (quindi dipinge) il Sutra of Perfect Enlightenment, testo fondamentale per le meditazioni buddiste; ciò che rende l’opera strabiliante è la tecnica, che attinge a una pratica popolare cinese, in cui la creazione di figure tridimensionali è ottenuta plasmando lo zucchero caldo liquefatto.

L’artista Wu Chi-Tzung chiama in causa uno dei generi più ricorrenti nella storia della pittura, sia orientale che soprattutto occidentale: la natura morta.

Tuttavia, nella sua opera, la natura morta prende vita e i soggetti ritratti sembrano rivendicare la propria energia vitale: tre filmati riprendono – leggermente velocizzata – l’impercettibile evoluzione e i movimenti di alcune piante, circondate da una nebbiolina sottile che rende tutto più misterioso e affascinante.

L'artista Tang Dixin fotografato durante una sua performance

L’artista Tang Dixin fotografato durante una sua performance

Queste e molte altre ancora le opere che arricchiscono la mostra e chi la visita. Molte potranno piacervi ed entusiasmarvi, altre probabilmente meno, ma in fondo vale sempre la pena di valutare con i propri occhi.

Per questo vi invitiamo a visitarla per assaporare i diversi aspetti della cultura cinese, caleidoscopica e affascinante e, magari, la mostra vi farà venire voglia di andare in Cina con FourStars!

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