Per i nostri consigli di lettura, vi segnaliamo un libro che vi condurrà in un viaggio culturale e umano, alla scoperta della Cina attraverso gli occhi e l’esperienza di Tiziano Terzani.
Sono anni cruciali per la Cina, i primi anni ‘80: Mao è morto e Deng Xiaoping ha assunto il potere del Partito Comunista.
La Repubblica Popolare Cinese sta affrontando grandi cambiamenti sul piano politico, sociale ed economico e il suo popolo assiste inerme e nostalgico alla dissoluzione del patrimonio culturale imperiale.
Terzani, in qualità di inviato speciale per la rivista settimanale tedesca Der Spiegel, trascorre un lungo periodo a Pechino.
In Cina, l’autore fiorentino conduce tutta la sua famiglia, cercando di integrarsi in una realtà socio-culturale molto differente: assume un abbigliamento e abitudini alimentari cinesi, iscrive i figli alla scuola locale e perfino cambia nome, diventando Deng Tiannuo.
Intento utopico di sentirsi accolto, che lo condurrà ad essere incarcerato, rieducato e infine espulso, per le critiche mosse contro le incoerenze del regime.
Solo qualche anno più tardi, insorgeranno i celebri fenomeni di protesta che vedranno protagonisti gli studenti universitari di Pechino, indignati per la contraddittorietà tra una crescente modernizzazione economica e la conservazione di una struttura burocratico-autoritaria di potere.
La porta proibita, pubblicato per la prima volta nel 1984, raccoglie i reportage scritti da Terzani negli anni della sua permanenza in Cina.
Una raccolta di articoli, dunque, che risulta però difficile da inquadrare in un genere letterario univoco e che assume, alla lettura, le sfumature di un diario di viaggio o di un testo di narrativa.
Interessante la scelta di aggiungere un articolo dei figli Folco e Saskia, nel quale essi raccontano la loro esperienza alla scuola cinese.
Il libro vi propone una Cina “senza veli”, raccontata dagli occhi e dal cuore di un uomo capace di rendere trascinante una testimonianza documentaristica e di suscitare l’empatia del lettore.
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