CHI ERO

Nascere al mare ti fa sognare.

Di andare lontano.

Di prendere un qualsiasi mezzo che ti aiuti ad attraversarlo per capire cosa c’è dall’altra parte.

Per me il traghettamento iniziò via terra.

Nel 2007, quando decisi che il sud per me non era abbastanza e che volevo esplorare altri lidi, scelsi di trasferirmi in un’area dell’Italia settentrionale a me sconosciuta, la Pianura Padana, per proseguire i miei studi. Approdata a Modena e conseguita la laurea in Comunicazione d’Impresa, fui abbastanza soddisfatta. Da allora, le occasioni lavorative non sono mancate: dagli stage più disparati a qualche lavoro a tempo determinato… il tutto in una salsa di entusiasmo giovanile.

Poi arrivò un giorno in cui l’agenzia di lavoro tramite la quale ero stata assunta mi disse: “è il tuo ultimo rinnovo Maria Grazia, l’azienda non ha più bisogno di te, poiché l’appalto di fornitura per il quale avevano richiesto la presenza di una persona in più non è stato confermato”.

CHI VOLEVO ESSERE

Anziché arrabbiarmi, li ringraziai per avermelo detto per tempo. Avevo due mesi davanti prima di esser usurpata definitivamente della mia scrivania. Avevo tempo, preziosissimo! Finalmente potevo sedermi e decidere cosa fare della mia vita. Ma soprattutto a chi destinare il mio TFR.

Pensavo ad un viaggio che mi cambiasse la vita, che mi mettesse alla prova. Un viaggio da sola e dentro me stessa. Non c’era nulla di definito, se non il fatto che volessi volare verso l’Oriente. Giorno per giorno, maturavo l’idea di unire al viaggio qualcos’altro per arricchirlo il più possibile. Come ad esempio un corso di lingua, qualcosa di difficile per testarmi. Volevo andare in un posto dove tutto fosse diverso e avesse il potere di stravolgermi. Desideravo un percorso arduo, che mi portasse a sentirmi schiacciata dal peso della solitudine (apparente) in un posto nuovo e poi a scoprirmi forte, capace di affrontare tutto ciò.

Così è iniziata la ricerca. Dato che nulla accade per caso, un bel giorno aprii la mia casella di posta elettronica e trovai una mail che sponsorizzava un programma per volare a Shanghai con FourStars. Oltre alla meta, che per me era perfetta, si parlava anche di seminari! E di un corso di cinese! E di un percorso di formazione all’interno di un’azienda! E, dulcis in fundo, tutto iniziava a Settembre. A conti fatti: a fine luglio avrei terminato il mio contratto di lavoro e ad agosto mi vedevo già sotto l’ombrellone, a godermi la lunga estate come non facevo dai tempi delle superiori. Four Stars. Quattro Stelle. Me le sognavo anche di notte! Ed illuminavano il cielo del mio futuro prossimo. L’entusiasmo di aver trovato questa porticina verso la Cina mi portò a rispondere all’annuncio e ad iniziare il percorso di selezione. Ero così carica e determinata ad arrivare fino in fondo, che alla fine ce l’ho fatta. Lo staff di Four Stars, composto da persone giovanissime e preparate, è stato fondamentale a definire quello che sono oggi. E’ riuscito a capire esattamente quali fossero le mie esigenze, collocandomi nell’azienda che mai avrei cambiato per nessun’altra.

Ero pronta! Settembre era vicino ed io ero davvero impaziente di mettere in stand by l’Italia e premere il tasto “mute” per qualche mese per poi cliccare “play” su una musica diversa che avesse nuovi suoni, sapori, profumi, colori e…caratteri.

È proprio vero, la Cina non è per tutti. Se decidi di partire, ricordati di portarti un paio di occhi nuovi.

Se parti con la visione europea, subisci un crollo.

CHI SONO DIVENTATA

L’esperienza a Shanghai per me è stata di vitale importanza. Mi ha dato una forma nuova, mi ha fatto capire che con la perseveranza e gli strumenti giusti, un team che ti sostiene dall’Italia e in loco, si può volare in alto!

La mia avventura si è svolta all’interno di un piccolo ufficio che si occupava di internazionalizzazione nel settore Food & Beverage. L’Italia per me non era così lontana dato che il mio compito quotidiano era quello di studiare come si porta l’Italia in Cina. Questo mi ha portata a scoprire maggiori dettagli sul mio Paese di provenienza aiutandomi anche ad accettarlo “così com’è”, ma soprattutto a capire che l’Italia è un posto unico. Il periodo di stage è volato, l’ho completamente trascorso accanto alla mia tutor, nonché proprietaria dell’azienda stessa. Stando dall’altra parte del mondo e vedendo il meccanismo del transito delle merci, avendo quindi sovvertito il mio punto di vista, ho capito molto meglio il funzionamento delle importazioni. Non solo a livello di beni materiali ma anche come “impianto” di una nuova azienda a Shanghai (cosa serve, come si fa, a chi rivolgersi ecc).

Durante la mia permanenza ho avuto modo di studiare, inizialmente sulla carta, il flusso dell’internazionalizzazione, fino poi a diventare partecipante attiva di seminari e fiere dove potevo esibire il mio pass aziendale, con tanto di nome e cognome! Poco alla volta, la mia tutor mi ha affidato la rappresentanza dell’azienda presso eventi ai quali riteneva opportuno che partecipassi per capire nel dettaglio la nostra materia di studio.

Essere seduti in un ufficio dall’altra parte del mondo, ti delocalizza – ti fa percepire il tempo in modo diverso. E’ una sensazione strana all’inizio ma poi inizi a far parte del flusso di questa potente città. Il mio motto quando ero a Shanghai era “la Cina è viCina”. E’ tuttora un pensiero vivo in me. L’esperienza in quella meravigliosa terra mi ha insegnato che se ci sono perseveranza e volontà, non ci sono scuse. Anche ciò che sembra distante può essere raggiunto.

Ho avuto una gran fortuna ad incontrare lungo la via FourStars; sono anche stata abile nel capire quali erano le esigenze del mercato del lavoro e ho colto la palla al balzo. Se quel giorno quell’azienda non mi avesse lasciato a casa, non avrei mai sentito l’esigenza di esplorare nuovi mondi. Se non avessi ricevuto quella mail, non avrei mai conosciuto FourStars e tutto ciò che ne è derivato. La Cina insegna la resistenza, la volontà e un modo di lavorare dinamico e attivo. La città di Shanghai ti costringe a ritmi di vita frenetici e appena sono tornata in Italia ho portato con me la frenesia. E’ stata questa velocità interiore, unita alla voglia di fare, che mi ha portato a firmare il mio primo contratto post Cina ad un mese dal mio rientro.

Come se non bastasse, dopo altri 8 mesi ero desiderosa di intraprendere un’esperienza più simile a quella fatta a Shanghai nel campo del food and beverage. Così, con un solo invio di cv, son stata contattata da un gruppo del settore alimentare italiano e, dopo tutto l’iter solito di interviste, son stata assunta. La cosa bella è che tutto ciò era per me inaspettato.

Da quando son tornata da Shanghai la mia vita lavorativa è letteralmente cambiata. Sono molto felice di tutto il mio passato: è stato un susseguirsi di eventi che hanno costruito il mio curriculum attuale.

Oggi sono una persona stabile e felice. Ogni mattina mi sveglio, salgo in macchina e vado a fare quello che mi piace. Sposto, rimanendo seduta alla mia scrivania, food and beverage italiano e lo aiuto a raggiungere diversi posti in tutto il mondo. È un modo entusiasmante di far emergere i prodotti enogastronomici della propria terra. Chiaramente i giorni difficili capitano, anche quando svolgi il lavoro tanto sognato. Ma non bisogna arrendersi. Per crescere bisogna affrontare le difficoltà. E’ una frase fatta ma solo se provato sulla propria pelle si può capire che è un concetto realistico.

Sforziamoci a non sentirci scontati né a dare nulla per scontato; siamo tutti unici, come le esperienze che faremo e che aderiranno a noi come una bella maglia nuova che ci rende più belli. Basta trovare la via giusta per farlo e persone che ti sappiano sostenere. Io ringrazio FourStars ancora adesso, dopo 3 anni!

Se mai dovesse capitare anche a voi di voler azzittire il vostro stereo per un po’, pigiate il tasto “mute”; mettetevelo in spalla e portatelo in un posto che desiderate. Poi non resta che premere “play”:

Vedrete…è tutta un’altra musica!


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