CHI ERO

Mi sono Laureato in Scienze Politiche all’Università Federico II di Napoli, scegliendo una specializzazione sulla Storia delle Politiche Diplomatiche dell’Asia Orientale e, in particolare, della Cina.

Subito dopo la laurea, ho proseguito i miei studi frequentando un corso in Geopolitica e Geo-economia della Cina, presso la scuola estiva ToChina dell’Università di Torino, che mi ha spinto ad approfondire le dinamiche legate alla presenza delle imprese italiane sul territorio cinese.

Sei mesi più tardi, la mia passione per la Cina mi ha portato alla North West University di Xi’An, per un corso intensivo di lingua e cultura cinesi.

Insomma, la Cina è stata da sempre tra i miei obiettivi.

Difficile spiegare quali aspirazioni mi abbiano spinto a Oriente.

Quando ho scelto di incentrare i miei studi sulla Cina, non è stato per degli aspetti culturali, religiosi o mistici che essa racchiude in sé. Piuttosto, vedevo la Cina come un grande paese, così distante e così poco conosciuto quanto, al tempo stesso, al centro della politica internazionale.

Studiandolo, poi, mi sono reso conto di quanto sia difficile riuscire a coglierlo nella sua interezza, perché la Cina in fin dei conti è quasi come un continente e non è comparabile con altri posti di dimensioni molto più piccole. Ma ho imparato anche che questo mondo, lontano e talvolta difficile, offre ancora moltissime possibilità, che tanti in giro per il mondo hanno già colto.

CHI VOLEVO ESSERE

Terminati gli studi, ho cominciato l’ardua ricerca del lavoro, maturando esperienze molto diverse in vari settori e delineando, così, un curriculum troppo eterogeneo per aspirare a posizioni di alto livello. Mancava qualcosa, nel mio cv, che potesse darmi una connotazione professionale e un taglio aziendale più chiari.

Per questo motivo, mi sono rivolto a FourStars, che mi offriva la possibilità di svolgere uno stage professionalizzante a Shanghai, tramite cui impostare la mia figura professionale.

Posso dire di aver soddisfatto le mie esigenze, poiché l’esperienza professionale a Shanghai è stata di ottimo livello. Il mio Internship si è svolto presso un’importante istituzione internazionale.

Nello specifico, mi sono occupato dell’internazionalizzazione delle aziende italiane sul mercato cinese, svolgendo in buona parte attività di ricerca (analisi di dati sulle relazioni Import – Export tra Italia e Cina e redazione di report informativi per aziende italiane interessate a investire in Cina). Una seconda parte, poi, riguardava la promozione del made in Italy, mediante l’organizzazione di fiere e altri eventi, molto diversi fra loro, ma con l’obiettivo comune di promuovere l’Italia sul territorio cinese.

Ho avuto così l’opportunità di svolgere un lavoro interessante e dinamico, che mi ha consentito di conoscere molte persone e fare network, scambiando biglietti da visita.

Sul posto di lavoro ho trovato, da un lato, molta disponibilità, dall’altro sono stato messo alla prova e, dopo aver dimostrato di saper lavorare in autonomia, sono stato premiato. Detto questo, l’autonomia non ha mai superato le gerarchie, ovvero mi è stato concesso di spingermi entro i limiti dettati dal mio grado di responsabilità.

Tutto quello che ho vissuto a Shanghai è stato molto importante dal punto di vista professionale: mi ha fatto capire come funziona il lavoro in Cina, ma mi ha fatto anche capire molto riguardo al modo di relazionarsi professionalmente con gli altri.

Quando sono tornato dalla Cina, sapevo di essere cresciuto professionalmente e comunicavo questa sicurezza anche agli altri. Intendo dire, che le mie aspirazioni verso il lavoro sono cambiate dal punto di vista dell’approccio al lavoro stesso: ora so che ci sono alcune cose che fanno parte del mio profilo professionale e che nessuno può mettere in discussione. Inoltre, ho acquisito più consapevolezza verso le mie abilità, la mia posizione e la mia professionalità.

CHI SONO DIVENTATO

Ancora prima di rientrare da Shanghai, ho iniziato a sviluppare, insieme a un altro collega, una start up da presentare a un celebre concorso che premia le idee di business sostenibile. Il nostro progetto è arrivato alla fase finale ed è stata una grande soddisfazione (qui il suo racconto).

Durante l’esperienza di Internship a Shanghai, ho avuto modo di maturare un nutrito network di contatti professionali (nell’accezione più cinese del termine, che non riguarda le conoscenze, bensì la fiducia e il merito), che si è rivelato importantissimo al mio ritorno in Italia.

Ho incontrato molte aziende interessate a sviluppare un business in Cina e, facendo qualche consulenza freelance, sono entrato in contatto con un’azienda che lavora sul territorio cinese da 10 anni, acquistando componenti per macchinari industriali da rivendere in Europa.

Pur avendo rapporto diretto con molti fornitori sul territorio cinese da ormai anni, non avevano un referente in Cina. Dopo aver collaborato con loro in qualità di consulente per l’internazionalizzazione per qualche mese, mi hanno proposto di entrare in azienda, come referente presso un nuovo ufficio di rappresentanza a Shanghai.

Così, sono diventato il Responsabile Acquisti dell’azienda, gestisco i contatti commerciali con i fornitori cinesi e le attività di acquisto.

Nell’ottica di una futura crescita professionale, mi piacerebbe passare da una posizione di rappresentanza all’apertura di una filiale dell’azienda a Shanghai, lasciando la gestione degli acquisti per dedicarmi al al management della sede cinese.

Ad ogni modo, non sono tanto interessato al guadagno, quanto agli stimoli che mi procura ciò che faccio.

Credo che la vera conquista, lungo il percorso che ho intrapreso dalla laurea ad oggi, sia stata in termini di consapevolezza: la consapevolezza delle mie abilità nel momento in cui mi occupo di qualcosa, poiché sono convinto che non si impari realmente un mestiere, ma piuttosto si impari a fidarsi delle proprie capacità, maturando un’esperienza. E questo influisce notevolmente anche sul modo di affrontare le nuove esperienze che esulano dal quotidiano.

Tutto ciò che ho trovato in Cina mi ha aiutato a crescere. Per questo il mio consiglio a chi ha il desiderio di partire è di non pensarci due volte.


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