Non si tratta solo di una sfida commerciale: il Bike Sharing in Cina rappresenta oggi una sorta di “ritorno al futuro del mezzo a pedali”.

Sì, perché dagli anni ‘80 l’utilizzo della bicicletta in Cina ha registrato un calo davvero notevole (dal 63% della popolazione nel 1980 a uno scarno 12% odierno). Il boom dell’automobile ha prodotto un dimezzamento del numero di biciclette dagli anni ’90 ad oggi, con un incremento direttamente proporzionale dell’inquinamento.

Ma, a quanto pare, in Cina si sta verificando un ritorno alle due ruote: la bicicletta, surclassata dalla macchina per comodità, velocità, possibilità di incarnare uno status symbol, viene ora riconosciuta come mezzo ecologico a cui tornare per creare alternative di trasporto sostenibili. Naturalmente, con l’apporto innovativo della tecnologia.

Il Bike Sharing a flusso libero

Ciò che sta prendendo piede in Cina è denominato Bike Sharing “a flusso libero”. Si tratta di un sistema che non prevede postazioni di parcheggio delle biciclette in condivisione: ognuno può lasciare la bicicletta che ha utilizzato ovunque e successivamente trovare la bicicletta disponibile più vicina tramite una app dedicata.

I vecchi schemi del Bike Sharing sono quindi stati scardinati: niente più rastrelliere fisse e un affitto tecnologico, praticabile attraverso un qualunque smartphone (dopo aver effettuato la registrazione, si può cercare su una mappa interattiva la bicicletta più vicina e sbloccare l’antifurto del veicolo con il metodo segnalato dall’app).

È il grande ritorno della cara vecchia bicicletta, con un pizzico di innovazione tecnologica per semplificare il tutto e avvicinare anche i più giovani a un mezzo che sembrava ormai obsoleto.

Non è dunque un caso se il BikeSharing a flusso libero sta avendo un grande successo, dal momento che si è rivelato anche una sorta di anello mancante del trasporto pubblico: la possibilità di prendere e lasciare la bicicletta ovunque, infatti, permette di percorrere l’ultimo tratto dalla fermata della metro o dell’autobus fino a destinazione e viceversa, con un costo ridottissimo.

Le alternative più diffuse: Mobike e Ofo

Le compagnie principali del Bike Sharing in Cina sono essenzialmente due:

  1. Mobike

Fondata da Hu Weiwei nel 2014, conta nelle grandi città cinesi (Pechino, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen) oltre 640.000 biciclette, di colore argento-arancione.

Fornisce localizzazione gps delle biciclette e un sistema di sblocco dell’antifurto tramite codice QR da scansionare, collocato sul sellino.

Prevede un deposito di 299 yuan (circa 40 euro) e una tariffa oraria di 2 yuan.

  1. Ofo

Start-up nata nel 2015 fondata da Dai Wei, ha distribuito 200.000 biciclette in tutta la Cina, particolarmente nei campus universitari. I mezzi di Ofo si riconoscono per l’inconfondibile colore giallo.

Le biciclette sono dotate di lucchetto che si chiude manualmente e si sblocca tramite scansione del qr code con la app ufficiale. Ofo Prevede un deposito, riscattabile in qualsiasi momento, di 199 rmb (circa 13 euro, sono esentati gli studenti) e una tariffa oraria di 1 yuan.

La app fornisce informazioni anche sulla durata della pedalata, i chilometri percorsi e il costo della corsa.

Ofo Prevede un deposito di soli 99 yuan (circa 13 euro, sono esentati gli studenti) e una tariffa oraria di 1 yuan.

Esiste una terza compagnia di Bike Sharing nata a Shenzhen, Bluegogo, che prossimamente arriverà addirittura a San Francisco e al momento conta in Cina circa 50.000 bici.

Punti critici

Il sistema di Bike Sharing a flusso libero è attualmente in fase di perfezionamento. Infatti, la mancanza di postazioni fisse in cui riconsegnare le biciclette ha prodotto una certa confusione: i mezzi vengono spesso depositati disordinatamente agli angoli delle strade o affastellati lungo i marciapiedi.

Per questo motivo le amministrazioni locali sono in procinto di varare alcune regole per obbligare le compagnie di Bike Sharing a dotarsi di personale addetto a riportare l’ordine.

 

Post precedente

La Storia di successo di Eleonora

Post successivo

Filippo | Cap 2: Uno sguardo in città

Ancora nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *