Dopo la realizzazione del progetto per il “Bosco Verticale” nel quartiere Porta Nuova di Milano, il noto architetto Stefano Boeri è approdato a Shanghai, con l’apertura di un nuovo studio e l’assegnazione di un incarico importante.

Si tratta di un intervento per il recupero dell’edificio storico che ospitava la sede della Borsa, commissionato dalla Municipalità di Shanghai e destinato a una fruizione parzialmente pubblica.

Le attività di riqualificazione del fabbricato sono patrocinate da Dobe, società cinese impegnata in attività per lo sviluppo culturale.

Già dal 2012 Dobe intrattiene rapporti e accordi con Firenze per dare vita, tramite interventi speculari in Italia e in Cina, al Sino Italian Design Exchange Centre, ideato per favorire gli scambi tra le due nazioni in materia di design, architettura e moda.

La sede operativa italiana è già attiva, presso i locali di Villa Strozzi a Firenze, mentre quella cinese avrà luogo proprio nei rinnovati spazi dello storico palazzo della Borsa di Shanghai.

Il progetto incarna alcuni tratti fortemente innovativi sul panorama architettonico in Cina: innanzitutto il tema del riuso, che in questo caso coinvolge pure un edificio di importanza simbolica, anche per il suo valore sul piano pubblico. Non a caso, gli interventi più significativi si concentrano nelle aree destinate ad uso della collettività.

Primo fulcro oggetto della riqualificazione, la grande sala della Borsa, che abbandona i mercati azionari per trasformarsi in una hall a cielo aperto con tanto spazio verde; diventa una sorta di locus amoenus, passaggio per mettere in comunicazione le due strade adiacenti all’edificio, pensato anche per fungere – secondo definizione dello stesso Boeri – da “camera di decompressione” nella caotica realtà del centro di Shanghai.

L’altro interessante intervento vede protagonista la terrazza, recuperata come luogo di incontro suggestivo, per fare due chiacchiere e sorseggiare qualcosa con lo scenografico panorama che lo skyline di Shanghai offre.

Il progetto della terrazza evoca fortemente la “Villa Malaparte”, realizzata a Capri dall’architetto razionalista Adalberto Libera negli anni ‘30.

Infine, un richiamo al progetto di successo che ha ottenuto l’International Highrise Award nel 2014: una citazione del “Bosco Verticale” dello stesso Boeri, realizzato in occasione di Expo a Milano, è riproposta sulla facciata occidentale dell’edificio, in corrispondenza della scalinata che dalla strada conduce alla terrazza: una piccola selva di alberi si arrampica fino alla cima del palazzo, quasi segnalando al passante la via più breve per conquistare un attimo di relax e una vista mozzafiato.

Se siete curiosi, il consiglio è sempre lo stesso: vedere per credere.

Dove? 501, Jiujiang Road, Shanghai, Cina


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